Dario Fo’ negli anni ‘70 occupa la Palazzina Liberty nel centro di Largo Marinai d’Italia a Milano e inscena “Mistero Buffo”. Una geniale opera teatrale in cui si recuperano giullarate medievali per contestare il potere di quegli anni, paragonando i potenti ai Re, agli Imperatori e ai Papi che vengono ritratti sempre come figure avide, incuranti dei problemi del popolo e per certi versi divertenti nella loro dimensione grottesca.
Al di là dell’opera geniale, mi sono sempre chiesto se l’arte persegua oggi lo stesso compito di dialogo/scontro con la società allo scopo di cambiarla. E anche se so la risposta (ovvero: non credo) alle volte mi chiedo se nel periodo di Fo’, lo scopo sociale dell’arte abbia davvero cambiato le cose.
Ecco, questo me lo chiedo davvero. Qualche idea?